Per il Giorno della Memoria ho voluto recensire L’Ultimo Segreto di Anne Frank, scritto da Joop Van Wijk-Voskuijl e Jeroen De Bruyn. Una testimonianza inedita e preziosa, raccontata per cercare di rispondere ad una domanda che ci si pone da decenni: chi ha tradito coloro che si nascondevano nell’Alloggio?

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Titolo: L’Ultimo Segreto di Anne Frank (orig. The Last Secret of the Secret Annex)

Autore: Joop Van Wijk-Voskuijl e Jeroen De Bruyn

Traduttore: Sofia Buccaro

Editore: Newton Compton Editori

Collana: King

Genere: Saggistica storica

Anno di Edizione: 2025 (prima ed. 2023)

Pagine: 288 pp., Brossura

ISBN: 9788822762986

Voto: 📕📕📕📕/5

L’Ultimo Segreto di Anne Frank – Giorno della Memoria

4 agosto 1944. Dentro alla sede dell’azienda Opekta, situata in Prinsengracht 263, si sentono dei passi pesanti e cadenzati che si avvicinano alla porta. In pochi secondi fanno irruzione degli uomini in divisa che si guardano attorno con circospezione. Sono le SS che hanno ricevuto una soffiata anonima: in quell’edificio si nascondono degli ebrei!

Quel giorno segnerà per sempre la vita di tutti i presenti: da una parte la famiglia Frank, che vive segregata in un piccolo appartamento al piano di sopra insieme ai coniugi van Pels, al loro figlio adolescente e Fritz Pfeffer, un amico di Otto, dall’altra ci sono i Benefattori, cinque persone che hanno deciso di rischiare la loro vita, per difendere una giusta causa.

In pochi minuti vanno in frantumi oltre due anni di sforzi indicibili per permettere a due famiglie di scampare alla morte e sopravvivere con le pochissime risorse disponibili.

Alcuni dipendenti dell’Opekta si guardano smarriti e spaventati, altri sembrano fin poco sopresi per quella incursione, alimentando già i primi sospetti su chi possa aver fatto la spia.

Già, perché nonostante le indagini a seguire, le interviste e le testimonianze, nessuno riuscirà a dare una risposta per decenni, avanzando nel corso degli anni accuse e teorie, senza mai arrivare ad una conclusione certa.

Gli autori del libro L’Ultimo Segreto di Anne Frank, hanno deciso di dare una risposta definitiva alla domanda e per farlo Joop ha dovuto scavare nel proprio passato e nei segreti di famiglia. Questo perché si tratta proprio del figlio di uno dei cinque Benefattori, ovvero Bep Voskuijl.

Giorno della Memoria: speculazioni e segreti

Ogni anno il Giorno della Memoria riporta in auge le stesse domande e confabulazioni, così come teorie storiche e dettagli inediti taciuti fino a quel momento.

La maggior parte dei libri credo vogliano semplicemente speculare sulla vicenda, sfruttando la notorietà di testimonianze storiche preziose e molto famose, come il Diario di Anne Frank.

Tuttavia, non ho avuto la stessa impressione con il libro scritto da Joop e Jeroen, che si apre mettendo fin da subito le mani avanti; l’idea iniziale è nata dalla fervida curiosità del giovanissimo Jeroen, che fin da bambino aveva cominciato a documentarsi sulla Shoah, per rispondere ad una domanda che tutti si pongono ancora oggi di fronte alle nefandezze umane: “Perché?“.

Joop è stato coinvolto in un secondo momento, ma il suo contributo è risultato fondamentale per riuscire a delineare un quadro più chiaro della “vicenda Alloggio-Tradimento” e rispondere ad alcune domande che risultano scomode.

Nel corso della narrazione, infatti, si prendono in considerazione le teorie più accreditate, le stesse che additavano come traditore un dipendente dell’Opekta oppure una delle SS, cercando di analizzarle e confutarle con testimonianze e materiali storici.

Man mano che ci si avvicina alla verità, per lo meno quella più plausibile, il lettore comincia ad avere l’impressione che si stia scoperchiando il vado di Pandora, per portare allo scoperto segreti di famiglia taciuti per decenni.

Con incredibile lucidità, il narratore Joop analizza i comportamenti dei suoi familiari, di sua madre Bep, degli altri Benefattori e dello stesso sopravvissuto Otto Frank, per rispondere ad una domanda che probabilmente ha tormentato più lui e la cerchia dei coinvolti, rispetto alla persona che sta leggendo questa preziosa testimonianza storica.

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Le implicazioni sulla vita dei sopravvissuti

Come spiegherà nel dettaglio Joop nel libro, il periodo della Seconda Guerra Mondiale è stato estremamente difficile per tutti: con le limitazioni e i tagli sui viveri, era diventato estenuante riuscire a sfamare un’intera famiglia. Molti sono morti di malnutrizione persino tra gli stessi Olandesi e per i Benefattori diventava sempre più difficile procurare da mangiare anche alle persone che vivevano nell’Alloggio.

L’autore stesso si chiede se sarebbero stati in grado di farli sopravvivere nell‘inverno tra il 1944/1945.

Nonostante ciò, sono rimasta molto colpita dall’atteggiamento umile, considerando il loro un comportamento normale, una sorta di dovere sociale per aiutare qualcuno in difficoltà e a scampare ad un destino orribile.

Al di là delle parole, è chiaro che la vicenda ha segnato ogni persona nel profondo. Otto Frank, per esempio, dopo essere sopravvissuto al Campo di Concentramento, ha scoperto con dolore di aver perso tutta la sua famiglia, proprio poche settimane prima della Liberazione. La pubblicazione del diario della figlia ha forse rappresentato una sorta di riscatto personale, per mantenere viva la memoria di quanto era successo.

Anche la giovane Bep ha avuto delle conseguenze, arrivando a soffrire di depressione per tutta la vita, senza mai riuscire a parlare con tranquillità del periodo legato alla Guerra o della defunta amica Anne.

Noi scopriamo tutte queste informazioni attraverso lo sguardo indagatore di Joop, che ha assistito in prima persona ad alcuni momenti bui nella vita della madre e ha cercato di dare una spiegazione anche ai comportamenti più discutibili e insoliti presenti tra i suoi familiari.

Parere personale sul libro L’Ultimo Segreto di Anne Frank

A livello stilistico il libro si presenta come una testimonianza scorrevole e ben strutturata: in una prima fase si spiegano le ragioni dietro la stesura, per poi iniziare a riepilogare gli eventi dall’inizio del Conflitto, attraverso un ricco elenco di fonti storiche.

L’intento degli autori, però, non è quello di riportare solo i fatti avvenuti, ma anche di integrare le impressioni, le emozioni e i pensieri di coloro che li hanno vissuti, attingendo alle numerose interviste sostenute nel corso dei decenni, comprese quelle fatte da loro stessi.

Dopo aver fornito un quadro esaustivo e dettagliato di quanto successo fino a poco dopo al blitz del 4 agosto 1944, si iniziano ad esaminare le varie teorie alla ricerca del traditore, descrivendo al contempo l’atteggiamento di coloro che erano coinvolti in prima persona, come Otto Frank, Bep Voskuijl e Miep Gieps.

Il libro fornisce una risposta? Direi di sì, pur non assicurandolo al 100%, ma è chiaro che tutte le strade portano alla stessa conclusione.

Detto ciò, vorrei concludere soffermandomi sull’edizione promossa dalla casa editrice Newton Compton che, a parer mio, lascia molto a desiderare: oltre ad utilizzare un linguaggio datato e obsoleto, che fa pensare ad un libro di inizio Novecento, ha persino lasciato un paio di errori di grammatica.

Non mi è chiara questa scelta di traduzione così grossolana e superata: è forse perché si parla di vicende che risalgono a 80 anni fa? o perché uno degli autori è un uomo anziano? o ancora, per dare un tono al libro?

Ad ogni modo, il titolo sensazionalistico penso che ne determinerà il successo nei prossimi mesi. Altrimenti verrà etichettato come l’ennesimo prodotto che vuole speculare sulla memoria della giovane Anne Frank, della quale per altro ho scoperto che esistono più edizioni del Diario. Nella più recente, infatti, sono state integrate le parti rimosse per proteggere i familiari di alcuni Benefattori.

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