Recensione dell’autobiografia di Nojoud Ali, La Sposa Bambina yemenita che ha avuto il coraggio di chiedere il divorzio a soli 10 anni! Una testimonianza toccante e tremenda che tutti dovrebbero conoscere…

Titolo: La Sposa Bambina (orig. Moi, Nojoud, 10 ans, divorcée)
Autore: Nojoud Ali, in collaborazione con Delphine Minoui
Traduttore: Giovanni Zucca
Editore: Piemme
Collana: Pickwick
Genere: Autobiografia
Anno di Edizione: 2017
Pagine: 183 pp., Brossura
ISBN: 9788868368449
Voto: 📕📕📕📕📕/5
Trama La Sposa Bambina di Nojoud Ali
Secondo i dati ONU, ogni anno sono ben 70.000 le vittime di parto precoce, a causa delle lesioni subite su soggetti che hanno appena raggiunto l’età della pubertà.
La piaga delle spose bambine purtroppo è presente ancora oggi in molte culture fortemente tradizionali, incentrate sull’onore e sul potere decisionale degli uomini, la cui parola è considerata legge e accettata passivamente dalle donne.
Nojoud è una di queste, una bambina nata nel villaggio Kharji e trasferitasi in fretta e furia nella cittadina di Sana’a qualche anno più tardi.
A causa dell’estrema povertà in cui versa la famiglia, che costringe gli stessi figli a mendicare il pane, Nojoud viene data in sposa ad un trentenne ad appena 10 anni, con la promessa che il matrimonio non sarebbe stato consumato fino ad un anno dopo la sua pubertà. Ovviamente non viene mantenuta e la piccola subisce violenze indicibili, fino a quando non trova il coraggio di dire “Basta!” e chiedere il divorzio.
Parere Personale
Una storia toccante e dalla potenza incredibile, se si considera come una bambina così piccina abbia trovato il coraggio di ribellarsi ad un sistema ormai considerato normale per alcune fasce di popolazione e che ogni anno miete decine di migliaia di vittime.
L’aspetto più sconcertante è che sono gli stessi genitori ad avvalorare questo meccanismo, vendendo di propria iniziativa le stesse figlie, accettando l’idea che vengano seviziate e violentate, pur di ottenere qualche spicciolo.
La povera Najoud non ha trovato aiuto e conforto nella sua famiglia, che ha comunque continuato a considerarla un motivo di vergogna anche dopo essere fuggita dall’incubo, ma in perfetti estranei mossi a compassione per le sue sofferenze.
(ATTENZIONE SPOILER) Questa storia lascia comunque una sensazione di sofferenza alla fine, per diverse ragioni:
– Sia il padre, che il marito alla fine vengono scagionati, senza alcuna condanna o ammenda. Dunque, si suppone che quell’uomo sia stato libero di contrarre altri matrimoni con bambine!
– Nojoud viene trattata dalla famiglia come una traditrice, benché a lei non importi perché ora può andare a scuola e proteggere la sorellina da un eventuale matrimonio combinato;
– Nonostante il clamore mediatico dell’autobiografia e gli sforzi compiuti quotidianamente dalle organizzazioni umanitarie, queste povere bambine vengono ancora vendute dalle famiglie povere. Anzi, dalle ultime indagini pare che l’estrema indigenza causata dallo scoppio della guerra abbia spinto ad abbassare ancora di più l’età da matrimonio, trovando spose bambine che hanno appena 3 anni!!!
Per non parlare dell’agghiacciante proverbio antico secondo cui un matrimonio con una bambina di 9 anni sarà un matrimonio felice, motivo per cui molti estremisti islamici si oppongono alle lotte per emanare una legge che imponga un’età minima per sposarsi.
Che fine ha fatto la sposa bambina Nojoud Ali?
Nonostante la sua storia sia diventata famosa in tutto il mondo, Nojoud Ali non ha vissuto sempre sotto i riflettori, tentando di ripristinare una vita normale che non le era stata concessa.
Del seguito si conosce poco ed è difficile reperire delle informazioni più recenti. Si sa, per esempio, che nel 2013 il padre l’ha cacciata di casa, utilizzando tutti i soldi ricavati dall’autobiografia per risposarsi altre due volte e combinare un matrimonio per la figlia Haifa. Incredibile quanto l’ignoranza sia difficile da estirpare…
Anche il suo ex marito si è risposato e pare che ogni mese abbia passato a Nojoud 20-30 dollari.
Sugli anni successivi si apprende di più attraverso l’intervista alla regista yemenita Khadija Al Salami, che ha portato su schermo il film omonimo tratto dalla vita di Nojoud e dal suo stesso passato.
L’ex sposa bambina ha interrotto i suoi studi a 18 anni, dopo essersi innamorata e sposata con il figlio di uno sceicco. Si è così trasferita in Arabia Saudita con il marito, costruendo una nuova famiglia.
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